Anche questo fine settimana, meteo incerto e per lo più tendente al brutto. Fa un po’ arrabbiare, no? Tutta la settimana caldo e sole ma si lavora. Nel week end, quando si può dare finalmente sfogo alla voglia di aria buona e di belle passeggiate, previsioni brutte! Pan di Zucchero dal Colle dell’Agnello
Ma questo dovrebbe forse scoraggiarci e farci optare per il centro commerciale? No affatto! Si sceglie una meta facile e ci si mette in macchina, con i nostri amati zaini e scarponi!
Oggi si sale alla vetta del Pan di Zucchero, o Pain de Sucre, a 3208 m s.l.m., partendo dal Colle dell’Agnello. Percorriamo 460 m di dislivello su un terreno non particolarmente difficile, salvo l’ultimo tratto, un po’ più faticoso e impegnativo, tra roccette e sfasciumi.
Per un buon tratto, il sentiero è per lo più pianeggiante e si percorre in fretta. A un certo punto, taglia verso il Col de Vieux e da lì un ripido pendio di sfasciumi conduce alla vetta, sulla quale spiccano la croce e i colori delle bandiere votive.
L’aria è piuttosto fresca e soffia un vento molto forte che, soprattutto lungo la discesa, renderà poco piacevole il percorso a causa della sabbia sollevata che si infila negli occhi.
Ci soffermiamo quindi per poco tempo, quello che serve per scattare qualche foto, seppure attorniati dalle nuvole che coprono la visuale panoramica, altrimenti apprezzabile, sul Pic d’Asti e sul grande Re di Pietra!
Anche il Lac Foréant, che spicca sotto di noi, offrirebbe sicuramente colori più intensi e vividi se non fosse sovrastato dal grigio delle nuvole.
Riprendiamo dunque il percorso a ritroso, fermandoci poco più giù, dove la temperatura è più gradevole nonostante il vento continui a soffiare forte, per gustarci il nostro pranzo prima di tornare all’auto.
Lungo il percorso, Riccardo non manca di immortalare il panorama circostante e gli esemplari floristici che crescono lungo i pendii.
Mentre siamo fermi a mangiare, improvvisiamo un time-lapse verso il cielo: il vento forte sposta velocemente le nuvole e, ad un certo punto, ribalta anche il cavalletto su cui è fissata la telecamera!
Del resto, la vita va osservata sempre da diverse prospettive, no?