Splendida vista del Monviso dalla Punta Ostanetta. Anello con ritorno dalla Punta Selassa
NOTE TECNICHE |
Partenza: Ostana (CN) – Meire Durandini – 1.620 m s.l.m. |
Colle Bernardo: 2.245 m s.l.m. |
Punta Ostanetta: 2.375 m s.l.m. |
Punta Selassa: 2.037 m s.l.m. |
Tempo totale impiegato: 6 h circa |
Lunghezza del percorso (A/R): 10 Km circa |
Dislivello +: 755 m |
Segnaletica: Cartelli / Ometti in pietra |
Difficoltà: E / Ultimo tratto per la punta Ostanetta: EE |
“Ciao Riki, ciao Anna! Che ne dite sabato di fare un’escursione con splendida vista del Monviso dalla Punta Ostanetta?” Questo è il preludio alla nostra ormai routinaria attività del week end. E’ Alberto, altrimenti noto come Mountainlover87, a proporci questa salita insieme. Avendo già goduto della meravigliosa visuale che si apprezza da questa cima in un’escursione invernale di qualche anno fa, non esitiamo un secondo ad accettare la proposta!
Il ritrovo e la partenza
Raggiunto Alberto, in compagnia del suo amico Andrea a Paesana (CN), ci mettiamo in auto per raggiungere il bellissimo borgo di Ostana. Parcheggiamo a Meire Durandini e, calzati gli immancabili scarponi, intraprendiamo il facile sentiero indicato dai numerosi cartelli segnaletici.
Il percorso e lo spettacolo offerto dal Re di Pietra
Il percorso è assolutamente semplice, per lo più su facile sentiero a tratti più ripido, a tratti più dolce. Un’immensa distesa erbosa fa da base alle rocce circostanti, rivestite dalla vegetazione che sfoggia ancora i suoi colori autunnali. Dirigendoci verso il Colle Bernardo (2.245 m s.l.m.), ammiriamo, passo dopo passo, un panorama immenso, in un crescendo di meraviglia! Il cielo è terso e azzurrissimo e il Monviso, quest’oggi, è proprio determinato a farsi ammirare in tutto il suo splendore. A proposito di Monviso…Ma voi conoscete la leggenda che lo circonda?
La leggenda di Re Vesulo
Pare che, all’epoca degli antichi romani, il Monviso fosse chiamato “Vesulus”, dal nome del Re Vesulo. Re Vesulo, insieme alla sua consorte Besimauda, regnava sulla Varaita, una delle valli più vicine al Monviso.
Il nostro Re Vesulo, a quanto pare, era piuttosto “farfallone” e la sua sposa Besimauda era molto infastidita dai suoi atteggiamenti nei confronti delle due dame di corte Soustra e Vallanta (da cui prendono il nome altre due valli prossime al Monviso).
Dopo l’ennesima scenata di gelosia da parte della consorte, Re Vesulo, scocciato, la allontanò dal suo regno. Besimauda, donna di temperamento impetuoso, non subì in silenzio l’iniziativa del Re e cominciò a lamentarsi così forte che gli dei, esausti, trasformarono sia lei che Re Vesulo in pietra.
A quel punto il sovrano, pentitosi del suo gesto, chiese agli dei di poter essere così alto da poter almeno guardare da lontano la sua Besimauda, e che anche lei fosse altrettanto alta. Gli dei decisero di accontentarlo e così il “Re di Pietra” e la sua “Bisalta” vennero posti al di sopra di tutti i monti del circondario, in modo da riuscire a guardarsi da lontano, destinati per sempre a rimpiangere le loro liti.
Oggi, nelle giornate limpide, dalla cima del Monviso è ben visibile la punta Bisalta, nelle Alpi Liguri.
Arrivano le nuvole, ma portano una sorpresa…
Continuando a salire, giungiamo al Colle Bernardo e notiamo, con un po’ di dispiacere, che il cielo si sta annuvolando. Presto, immaginiamo, non sarà più possibile ammirare la vetta aguzza del Monviso e ci perderemo il nostro spettacolo dalla Punta Ostanetta. A causa della sua particolare conformazione, infatti, è assolutamente frequente vedere la vetta del Monviso attorniata dalle nuvole o dalla nebbia, tanto che un detto piemontese recita: “…perché se il Monviso ha il cappello, o farà brutto o farà bello”, con riferimento a qualcosa di ovvio.
La salita prosegue senza problemi, tra una battuta e l’altra e, improvvisamente, volgendo lo sguardo alle nostre spalle, ci fermiamo stupiti ad ammirare quello che sta accadendo davanti ai nostri occhi: le nuvole, spinte dal vento verso la cima del Monviso, lo stanno contornando come a formare un vortice, creando intorno alla vetta una sorta di cappello fumoso. Una texture fine e vaporosa, che pare un sottilissimo velo da sposa, avvolge proprio il tratto finale del Monte, mentre tutto intorno il cielo è tornato di un azzurro intensissimo. E’ uno spettacolo che non si smetterebbe mai di guardare!
Raggiungiamo la Punta Ostanetta
Tra una sosta e l’altra per voltarci ad ammirare lo show, proseguiamo fino alla Punta Razil (anticima della Ostanetta), dalla quale godiamo di una splendida visuale su tutta la pianura torinese. Continuando per poche centinaia di metri, perdiamo leggermente quota per poi risalire fino alla vera e propria Punta Ostanetta, sulla quale svetta la caratteristica croce metallica. L’ultimo tratto prima di toccare la cima si presenta particolarmente esposto. E’ infatti classificato come EE e occorre prestare particolare attenzione in caso di neve o ghiaccio. In questo momento, il terreno è quasi del tutto pulito e non incontriamo particolari difficoltà.
Ci concediamo una bella pausa rilassante in contemplazione dello splendido paesaggio circostante. Pranziamo, scattiamo tantissime foto e riprendiamo la discesa passando per la Punta Selassa (2.037 m s.l.m.), concludendo così la nostra escursione con un bel giro ad anello.
Come sempre, abbiamo il piacere di condividere le immagini di questa meravigliosa e facile escursione, adatta a tutti fino alla Punta Razil e consigliata con prudenza ai meno esperti fino alla Punta Ostanetta.
Grazie per aver letto fin qui e alla prossima!
Qui il percorso su mappa 3D
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Le escursioni sono effettuate sotto l’esclusiva responsabilità dei singoli escursionisti.