Sconfitti dal vento sulla Punta Sea Bianca
NOTE TECNICHE |
Partenza: Pian della Regina – Crissolo (CN) – Rifugio La Baita della Polenta – 1.714 m s.l.m. |
Punta Sea Bianca.: 2.721 m s.l.m. |
Tempo totale impiegato: 4 h circa |
Lunghezza del percorso (A/R): 5,5 Km circa |
Dislivello+: 1000 m circa |
Difficoltà: EE/MR |
Punta Sea Bianca
Chi l’avrebbe detto che questo tentativo di raggiungere la Punta Sea Bianca si sarebbe rivelato una simile avventura/sventura?
Dopo qualche settimana dedicata a dislivelli di poco conto, decidiamo, stavolta, di tornare a quote un po’ più alte dato che non nevica da un po’ e non dovremmo incorrere nel rischio di valanghe. Torniamo in Valle Po, decisi a raggiungere la vetta della Sea Bianca. Si tratta, tutto sommato, di una cima facile da raggiungere attraverso un comodo sentiero che taglia la strada principale e che porta in vetta con un dislivello impegnativo ma graduale, non eccessivamente faticoso.
La partenza
Raggiungiamo in auto il Pian della Regina, parcheggiando nei pressi del Rifugio La Baita della Polenta, a 1.714 m. E’ ancora presto, il sole sta cominciando a fare capolino dietro i monti. Mentre prepariamo zaini e attrezzatura fotografica, ci rendiamo conto che tira un forte vento. Tergiversiamo un po’, valutando se sia il caso di provare a salire o meno, mentre Riccardo scatta qualche foto al paesaggio pian piano svelato dall’alba. La titolare del rifugio, scesa dalla sua auto, ci saluta con entusiasmo, congratulandosi con noi per aver scelto la giornata ideale per scattare fotografie, vista la luce che avvolge la zona questa mattina. Ci indica, inoltre, un profilo montuoso alle nostre spalle, rivelandoci che i locali lo conoscono come “il Papa che dorme”. Osserviamo attentamente il rilievo e notiamo che ricorda davvero il profilo di una persona sdraiata a pancia in su, con un accessorio sul capo che sembra proprio la mitra del Papa. Il sole la illumina di una calda tonalità di rosso…è davvero spettacolare!
Decidiamo di provarci
Dopo una decina di minuti di titubanza, decidiamo di cominciare a salire senza farci troppe illusioni. Ormai siamo lì; non siamo sicuri di raggiungere la cima, ma tanto vale provarci! Male che vada, ci diciamo, ad un certo punto facciamo marcia indietro e comunque ci saremo portati a casa qualche bella fotografia.
Sin dai primi metri di sentiero. il vento sembra volerci far sapere chi comanda. A tratti molla un po’, ma per la maggior parte del tempo tira incessantemente, in certi momenti teso, in altri con folate che rischiamo ci buttino letteralmente per terra! Mi ritrovo spesso, infatti, a dovermi accovacciare puntando forte i bastoncini al suolo, per evitare di venire sbilanciata e finire a gambe all’aria. Il sentiero si presenta comunque facile e senza pericoli, perciò, con tenacia, siamo determinati a proseguire.
L’illusione della vetta…
Al grido di “never give up“, come dicono gli americani, siamo decisi a non mollare, resistendo al vento che rende il percorso molto più faticoso di quanto non sarebbe. Può sembrare assurdo, forse, ma tutto ciò rende la situazione molto avventurosa e non fa che incrementare il desiderio e la voglia di “portare a casa la missione”, specie quando ci rendiamo conto che mancano circa 200 m di dislivello e la Punta Sea Bianca ci sembra davvero a un passo da noi.
…E poi la resa finale…
Putroppo, dopo tanto aver tenuto duro, ci sentiamo costretti, nostro malgrado, a rinunciare. Il vento ha seriamente deciso che questa vetta non la dobbiamo conquistare e, se possibile, inizia a soffiare ancora più forte, freddo e incessante. Ci butta letteralmente a terra ed è una fatica immensa rialzarsi e proseguire ogni volta. E’ inoltre molto freddo e cominciamo a chiederci se, proprio sotto la vetta e una volta raggiuntala, non saremo tanto esposti da correre seriamente il rischio di essere buttati giù. Incontriamo, proprio a pochi metri dalla cima, un altro escursionista che, come noi, sta valutando il da farsi. Anche lui è molto incerto, perchè “è veramente lì, poco sopra le nostre teste“, ma alla fine desiste e riprende la discesa.
Con il cuore in lacrime, anche noi decidiamo di rinunciare, ripromettendoci di tornare nel prossimo futuro. Di corsa, riprendiamo la discesa, affrettandoci a scendere di quota quel tanto che basta per ripristinare una temperatura corporea degna del Regno dei vivi. Torniamo alla nostra auto, con un po’ di amarezza nel cuore, ma la Punta Sea Bianca resta lì, e forse, la prossima volta, vorrà accoglierci più volentieri.
Malgrado tutto, non è stato impossibile portarci a casa qualche scatto interessante e il video in cui potrete rendervi conto anche voi della situazione vento. Speriamo di potervi mostrare, la prossima volta, il panorama dalla Punta Sea Bianca!
Di seguito il percorso su mappa 3D
Per scaricare la traccia GPS, potete cliccare QUI
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