Da Prato del Rio (TO) verso Punta Sbaron e Punta Grifone
NOTE TECNICHE |
Partenza: Prato del Rio – Condove (TO) – 1.440 m s.l.m. circa |
Truc Muandette: 2.022 m s.l.m. |
Punta Sbaron.: 2.223 m s.l.m. |
Punta Grifone: 2.406 m s.l.m. |
Tempo totale impiegato: 7 h circa (salita+discesa) |
Lunghezza del percorso (A/R): 13 Km circa |
Dislivello+: 1000 m circa |
Difficoltà: E allenati |
Dopo il tentativo fallito in Valle Po, al cospetto della Sea Bianca, decidiamo questo sabato di spostarci in Valle di Susa con l’obiettivo di raggiungere Punta Sbaron e Punta Grifone.
Dopo averla rimandata varie volte, complici le previsioni meteo dalla nostra parte, decidiamo di tornare nella splendida Valle di Susa per raggiungere la vetta della Punta Sbaron. Consultando il percorso il giorno prima, le due ore di salita previste ci sembrano troppo poche per soddisfare la nostra voglia di montagna. Facciamo, quindi, un pensiero sulla vicina Punta Grifone, ripromettendoci, una volta raggiunta la prima vetta, di valutare la possibilità di salire anche quest’ultima.
La partenza
Diversamente da quando siamo saliti al Colle del Colombardo, lasciando l’auto nella frazione di Lemie, questa volta raggiungiamo la frazione di Prato del Rio, sopra il comune di Condove (TO). Parcheggiamo poco prima della sbarra che chiude la strada nel periodo invernale. Prima di calzare gli scarponi, Riccardo ha il tempo di immortalare una bellissima alba nascente dietro il Monte Pirchiriano, su cui sorge la conosciutissima Sacra di San Michele.
Un inverno senza neve…
Percorriamo diverse centinaia di metri di dislivello immersi in una caldissima luce dorata, su un terreno totalmente privo di neve; un sottile strato bianco comincia a palesarsi solo una volta raggiunto il Truc Muandette, a 2.022 m. Qui troviamo una tavola d’orientamento che ci aiuta a riconoscere tutte le cime che ci circondano, compresa, di fronte a noi, quella che sarà la nostra meta…o forse la prima tappa: la Punta Sbaron.
Raggiungiamo la Punta Sbaron
Lasciatoci il Truc Muandette alle spalle, cominciamo a percorrere i circa 200 m di dislivello che conducono alla Punta Sbaron. Man mano che saliamo, aumenta progressivamente la presenza di neve, che per fortuna si presenta compatta e sufficientemente solida da reggere i nostri passi. La salita alla Punta Sbaron è decisamente semplice; la pendenza è costante, ma quasi mai eccessiva e non si incontrano passaggi tecnici di nessun tipo. In breve siamo in cima, circondati da un panorama fantastico: la Valle Susa, con Avigliana e i suoi Laghi. In lontananza, galleggiante tra le nubi, la città di Torino, con i suoi grattacieli che svettano oltre la nebbia bassa e, aihmè, le coltri di fumo delle fabbriche che si confondono con le nuvole, attraversandole perpendicolarmente. Poco sotto di noi, il Colle del Colombardo, con il suo Santuario della Madonna degli Angeli, dove siamo stati a inizio dicembre.
Punta Grifone sì o no?
Mentre contempliamo il panorama, approfittando anche dell’assenza di altre persone per fare qualche ripresa aerea dal drone, ci interroghiamo su quale mai sarà la Punta Grifone. Consultata la mappa, scopriamo che non è troppo lontana…ma forse un po’ più di quanto avessimo immaginato. Si tratta di scendere di qualche centinaio di metri per poi risalire e forse perdere nuovamente ancora un po’ di quota per poi, finalmente, puntare alla vetta.
Dopo qualche “sì, no, forse”, considerato anche che è ancora piuttosto presto per scendere, decidiamo di tentarla: e Punta Grifone sia! Ripresi, quindi, gli zaini in spalla, ci rimettiamo in marcia decisi, calpestando la neve dura con i ramponcini, che abbiamo ritenuto opportuno calzare. Scesi al Pian del Ballo, proseguiamo dritto fino a riprendere la salita lungo il sentiero che conduce alla Punta Grifone. Poco a poco, la neve torna a diradarsi, fino a sparire del tutto. Ci guardiamo alle spalle e ci sembra di essere passati letteralmente dall’inverno all’estate: la vicina Punta Sbaron è imbiancata mentre noi stiamo camminando su prati erbosi, sotto un sole pieno e caldo; di tanto in tanto, una brezza leggera trasporta il profumo di erba secca tipico del finire dell’estate!
Ed ecco la croce di vetta!
Superato l’ultimo scollinamento, eccola lì, di fronte a noi, la Punta Grifone in tutto il suo splendore! Torna a palesarsi la neve, sempre compatta e meravigliosamente scricchiolante sotto i ramponcini! Sempre più presi dall’entusiasmo, puntiamo dritti alla meta, risalendo la cresta che, in poco meno di un’ora dalla Punta Sbaron, ci porta a toccare la croce di vetta della bellissima Punta Grifone! Anche da qui, il panorama non lascia nulla all’immaginazione: il Monviso, sempre tronfio con la sua maestosa presenza, il Rocciamelone, il Gruppo Orsiera-Rocciavrè…..
Ci rilassiamo godendoci il panorama e il pranzo, finalmente di nuovo in tranquillità e riscaldati dal sole! Prima di riprendere la discesa, valutiamo se seguire lo stesso itinerario percorso in salita, o se chiudere il giro con un anello, scendendo al Colle della Portia. Decidiamo di tornare alla Punta Sbaron e ripercorrere a ritroso il percorso di andata. Raggiungiamo un’affollata Punta Sbaron e ci lasciamo “scivolare” sulla neve lungo i pendii che ci riconducono a valle. Attraverso ampi pascoli, attraversiamo il sentiero che taglia la strada carrozzabile fino a riprenderla, raggiungendo, finalmente, l’auto.
Escursione relativamente lunga ma decisamente appagante!
Come sempre, è un piacere per noi condividere le immagini di questa fantastica giornata. Alla prossima!
Di seguito il percorso su mappa 3D
Per scaricare la traccia GPS, potete cliccare QUI
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