Primo giorno
Finalmente ce l’abbiamo fatta! Dopo tanto rimandare, per vari motivi, questa settimana siamo riusciti a realizzare un piccolo sogno: un road trip in camper tra i valichi di montagna!
Da tempo ci affascinava l’idea di prendere qualche giorno tutto per noi, staccare dalla routine ed “evadere” in spazi ampi, liberi dai pensieri e dalle “ingessature” della quotidianità: la costrizione dell’ufficio, il caos dei mezzi pubblici, il rumore della città…
Coltiviamo il profondo desiderio di addormentarci e svegliarci in mezzo alla natura, in riva ad un lago di montagna, o circondati dal verde di un prato e dal grigio delle rocce, di spostarci da un posto all’altro, secondo un itinerario appena abbozzato, e di fermarci nel posto che più ci piace per un pranzo semplice ma in libertà, per una cena intima in un posto romantico con un magnifico tramonto a farci da location…
E quindi, via! Lunedì 24 giugno decidiamo di noleggiare un camper per tre notti e partiamo all’avventura.
Consigliati dall’amico Yari Ghidone, che ormai è diventato il nosto “guru” per eccellenza fomentando il nostro desiderio di camper, nel pomeriggio passiamo da Nuova Nordaffari a ritirare il mezzo prenotato, eccitati come due bambini che stanno per aprire il pacco più grande mai visto sotto l’albero di Natale!
Ci viene consegnato un PÖSSL Roadcamp 540, studiato per 2-3 persone. Malgrado gli spazi siano ristretti, ogni cosa è sistemata e studiata in maniera funzionale, in un magico gioco di incastri di pannelli e sportelli a scomparsa e porte a soffietto. Non manca nulla e tutto l’insieme ha un aspetto molto più accogliente e confortevole di quanto ci si potrebbe aspettare da una “casa mobile” di soli 5 metri e 40 centimetri!
Apprese le poche, semplici istruzioni su equipaggiamento e gestione del mezzo (carico e scarico delle acque e funzionamento dell’impianto elettrico), sistemiamo le nostre poche cose (questa volta, per la PRIMA VOLTA, sono stata bravissima nel contenere i bagagli) e, poco dopo le 16:00, ci mettiamo in viaggio.
Direzione della prima tappa, La Thuile, Valle d’Aosta, con l’intenzione di trascorrere la notte al Colle del Piccolo San Bernardo. La temperatura e l’umidità in questi giorni sono mostruose e si preannuncia un periodo di canicola infernale. Anche per questo, l’idea di trascorrere le prossime giornate (e le notti!) sui monti ci alletta ancora di più.
I primi minuti di viaggio sono emozionanti e al contempo “strani”. Fa specie, se non l’hai mai fatto, sapere che stai viaggiando con cucina, bagno e camera da letto alle spalle! Anche se ogni cosa è assicurata e ben riposta nei cassetti, la sensazione è che tutto si muova e traballi, e spesso mi volto per controllare che non ci siano pezzi che vagano per il camper ?
Ecco una brevissima clip dei primi momenti…Notare l’espressione attenta e concentrata di Riccardo! ?
Dopo circa tre ore di viaggio, comprensive di una breve sosta per acquistare la carta igienica (l’ho detto che mi ero trattenuta con i bagagli!!!??), giungiamo al Colle. Cerchiamo un posticino appartato, poco distante da una stradina di passaggio e facciamo una passeggiata per sgranchirci le gambe e scattare qualche foto al posto che ci ospiterà la prima notte
Pranzo
E’ giunta l’ora di mettere qualcosa sotto i denti e decido di preparare una bella pastasciutta con un condimento di salsa al pomodorino giallo del Piennolo. Peccato che, al momento di accendere il gas…mi renda conto di aver dimenticato a casa l’accendigas!!
Poco male, siamo attrezzatissimi: scatolette di legumi e tonno in quantità e pomodori freschi dell’orto!
La cena è pronta e ce la godiamo consumandola alla vista di un panorama disarmante, avvolto nel silenzio. Si avverte solo il dolce mormorare dello scorrere del torrente.
Cala la sera, la stanchezza si fa sentire e si alza un vento impetuoso (e freddo!) che ci costringe a “rintanarci” optando per un film in DVD anziché, come speravamo, dedicare la serata a fotografare il cielo stellato. Poco male, rimandiamo alle sere successive!
Decidiamo di andare a riposare; il letto è comodo e spazioso, ma la prima notte, francamente, non è rilassante come ci aspettavamo. Occorre abituarsi all’idea di dormire in mezzo al nulla e i rumori sono molto più intensi e frequenti di quanto non ci aspettassimo! In aggiunta, come già detto, tira un vento fortissimo, che fa scricchiolare tutto e ci fa anche un po’ traballare, con non poca preoccupazione ?
Insomma, la prima notte la trascorriamo quasi sempre svegli, ma questa cosa ci fa sorridere, tra i commenti divertiti di quanto sia “rilassante” dormire in mezzo alla natura, avvolti dalle tenebre e dal silenzio ?
Secondo giorno
Secondo giorno
Ci alziamo e facciamo una ricerca su internet su quali passeggiate sia possibile fare nei dintorni.
Restiamo affascinati dalle descrizioni e dalle immagini che fanno riferimento alle Cascate del Rutor, a La Thuile, citate come “le cascate più imponenti della Valle d’Aosta”.
Originati dal ghiacciaio del Rutor, che con i suoi 8,4 km2 di superficie è il terzo per estensione in Valle d’Aosta dopo quelli del Miage (10,6 km2) e del Lys (9,6 km2), questi tre sontuosi salti d’acqua danno origine alla Dora del Rutor.
Facciamo colazione e ci prepariamo all’escursione, descritta come non troppo impegnativa ma che riserva una vista mozzafiato.
Ci mettiamo in marcia verso il paese di La Joux, dove parcheggiamo il camper e, calzati, gli scarponi, percorriamo l’iniziale mulattiera che passa attraverso boschi di conifere e che, in circa venti minuti, conduce alla prima cascata, a 1700 m.
Il getto d’acqua tumultuoso e il sole splendente danno origine meravigliosi giochi di luce che si esprimono nel più intenso e colorato degli arcobaleni! Subito la mia mente torna alle immagini dei cartoni animati che guardavo da bambina, e mi trovo a pensare a come certi spettacoli non esistano solo nell’immaginazione: ci sono luoghi incantati, nel mondo reale, che ti danno l’impressione di essere catapultata in una fiaba!
E dopo il video, le foto
Le prossime cascate
Proseguiamo il cammino, ansiosi di vedere cosa ci riserveranno le prossime due cascate. La giornata è stupenda, il cielo terso, il sole splendente! Il percorso è immerso nel verde e la natura rigogliosa sfoggia con orgoglio moltitudini di fiori dai colori accesi e sfacciati
Seconda cascata
Giungiamo alla seconda cascata (1850 m), ancora più alta e imponente della prima. La ammiriamo prima da una prospettiva frontale e poi, grazie al ponte che la sovrasta, ne cogliamo una spettacolare visuale dall’alto
Terza cascata del Rutor
Salendo ancora di pochi metri, giungiamo, infine, alla terza cascata (1996 m), forse la più spettacolare delle tre, senza nulla togliere alle precedenti.
La mole di questa cascata è tanta e il getto tanto impetuoso che, oltrepassato il ponte dal quale la osserviamo, ne usciamo completamente bagnati! Il che, viste le temperature, non ci dispiace affatto. Del resto, chi può vantarsi di aver fatto la doccia nel Regno delle Fate?
Torniamo alla base
Volendo, la nostra escursione potrebbe proseguire fino al Rifugio Deffeyes (2.494 m) o, con una deviazione sulla destra, in direzione dei Laghi di Bellacomba.
Decidiamo, invece, di ridiscendere verso La Joux, per riprendere il nostro viaggio in direzione del Colle del Moncenisio, meta della nostra seconda notte all’aperto.
Lungo la via del ritorno, non possiamo trattenerci dal contemplare ammirati il meraviglioso paesaggio che ci circonda: tra i fiori colorati e lo scorrere dell’acqua dietro ogni angolo, catturiamo ancora immagini che, oltre che nell’obiettivo della fotocamera, ci resteranno nel cuore
Iseran
Giunti al piazzale in cui avevamo parcheggiato il camper, riprendiamo la nostra strada.
Facciamo tappa al Col dell’Iseran, dove per la prima volta (dopo numerose occasioni in cui lo abbiamo visitato, anche in piena estate) le temperature sono talmente alte che restiamo in canotta e pantaloncini (ricordo di giornate, anche in luglio e agosto, in cui ho dovuto indossare una giacca a causa del vento forte e freddo!).
Scattata qualche foto, riprendiamo il nostro viaggio
Camper service
Lungo il tragitto, si presenta la necessità di scaricare le acque grigie e nere e di ricaricare l’acqua potabile. Pertanto, grazie ad un’applicazione che indica le aree di sosta in cui è possibile effettuare questa operazione, raggiungiamo un campeggio dotato di “Camper Service” dove, in un improbabile francese ?, chiediamo informazioni alla receptionist. Ora, vuoi per la nostra abilità espressiva, vuoi per chissà quale motivo, la signorina ci guarda stranita e, come a cercare di tirarsi fuori da una situazione difficile, ci spiega che lavora in questo posto solo da due giorni e che non sa se può soddisfare la nostra richiesta ???.
Ci consiglia di provare a Termignon, a pochi chilometri da lì e quindi riprendiamo la nostra ricerca. Individuato il piazzale indicato dall’applicazione del telefonino, troviamo una colonnina alimentata a monete da 2 Euro che DOVREBBE permetterci di raggiungere il nostro scopo.
PECCATO che, inserita la moneta, la colonnina non funzioni!!! ???
Un tantino scoraggiati, e anche infastiditi dal tempo che stiamo sprecando, tentiamo l’ennesima sosta a Lanslebourg, altro piazzale, altra colonnina…E solo due monete da 1,00 Euro nel portafoglio! Ovviamente, nella colonnina, passano SOLO monete da DUE Euro! Entro quindi a cambiare i soldi nel primo locale che troviamo: una PIZZERIA DA ASPORTO! Nulla da dire sulla gentilezza della ragazza al bancone, che, malgrado il mio francese maccheronico e seppure in evidente difficoltà nel gestire le ordinazioni, mi cambia le monete sorridendo, ma…vogliamo parlare delle “PIZZE”???!! ??? No, non parliamone dai, è meglio…Non vorrei che qualche pizzaiolo italiano tra i lettori si suicidasse! ???
Torniamo alla nostra colonnina e, FINALMENTE, riusciamo a scaricare e ricaricare le acque e a rimetterci in viaggio verso il Colle del Moncenisio, dove arriviamo che è ormai quasi buio, e improvvisiamo una cena frugale ma tutto sommato sfiziosa, con salmone al vapore e una bel mix di verdure
Dopo cena, prima di lasciarci travolgere dalla stanchezza, non possiamo rinunciare ad una passeggiata nei dintorni del lago, rapiti dai giochi delle nuvole che sfumano il cielo insieme ad una luce straordinaria
Buonanotte
Trascorriamo ancora una mezzoretta riguardando le foto scattate durante la giornata; programmiamo il da farsi per l’indomani e, abbastanza stanchi, ci prepariamo per una notte che speriamo ci regali più ore di sonno di quella precedente!
Terzo giorno
Terzo giorno
Fortunatamente, va proprio così: niente vento nella notte, nessun rumore, la pace più totale!
Ci svegliamo alle 6:30 in mezzo alla natura ancora dormiente e godiamo per un po’ del fresco silenzio delle prime ore del mattino, sotto il più azzurro dei cieli!
Colle dell’Agnello
Riprendiamo il nostro viaggio; la destinazione di oggi è il Colle dell’Agnello, dove trascorreremo l’ultima notte di questo brevissimo tour tra i valichi di montagna. L’itinerario prevede una tappa al Col du Galibier, poco prima del quale ci concediamo una pausa pranzo con vista
Ciclisti
Lungo il tragitto, gli immancabili ciclisti sfidano la fatica per affrontare una delle salite più belle e impegnative del Tour de France!
Tour de France
Raggiunto il Colle, sostiamo il tempo di uno scatto e proseguiamo il nostro viaggio
Confine Italo-Francese
Qualche ora dopo, attraversato il confine con l’Italia, siamo sul Colle dell’Agnello, che si presenta piuttosto affollato; il che non rende facile la classica foto con i cartelli sullo sfondo, parecchio gettonati dai numerosi motociclisti
Colle dell’Agnello
Riprendiamo la nostra strada in cerca della postazione in cui ci fermeremo per la notte. Il caldo e il tasso di umidità sono altissimi e dal basso si innalzano nuvole di vapore che si rincorrono offrendo una vista molto suggestiva
Tramonto
Individuiamo la nostra piazzola di sosta, dove un fantastico tramonto ci rapisce! Mentre io mi appresto a preparare la cena, Riccardo si perde dietro alla fotocamera, per catturare ogni minuto che resta di un sole infuocato che si diverte a specchiarsi nei ruscelli e a nascondersi tra le nuvole
Drone
E, visto che ci siamo portati dietro anche il drone, perchè non approfittarne per catturare qualche immagine anche dall’alto?
Cielo stellato
Dopo cena, quando il tramonto ha ceduto la scena alla notte, diamo uno sguardo fuori. Sopra le nostre teste, un tappeto di stelle!! Mai avevo potuto ammirare uno spettacolo simile! Un’emozione grandissima mi coglie e in breve, tristemente, realizzo che quella è l’ultima notte della nostra mini-vacanza in camper!
Fine della vacanza
Con qualche reticenza, ci ritiriamo da questa vista spettacolare. La mattina seguente ci toccherà partire presto per riconsegnare il camper, con il grande desiderio di ripetere questa fantastica avventura, magari potendo godere di un periodo più lungo!