Come raggiungere il Bivacco Gervasutti in Val Ferret (AO), un bivacco futuristico sospeso nel vuoto!
NOTE TECNICHE |
Partenza: Courmayeur (AO) – Fermata Bivio Rif. Bonatti 27 del servizio bus ARRIVA, linea Courmayeur-Val Ferret (1.650 m s.l.m. circa) |
Bivacco Giusto Gervasutti al Fréboudze: 2.835 m s.l.m. |
Tempo totale di percorrenza: 4 h circa di salita; 3 h circa di discesa |
Lunghezza totale del percorso: 10 Km circa A/R |
Dislivello+ max: 1.185 m circa |
Difficoltà: EEA/F; PD (in base alle condizioni e al periodo) |
Segnaletica: Bolli gialli e ometti in pietra |
Salita al Bivacco Gervasutti al Fréboudze, Val Ferret (AO). Raggiungiamo il bivacco futuristico sospeso nel vuoto a 2.835 m s.l.m.
Oggi sono con noi Patrizia, Flavio e Salvatore, ormai fedeli compagni di avventure!
La partenza
Raggiunto il Piazzale Monte Bianco, nel Comune di Courmayeur (AO), prendiamo il servizio autobus Arriva Italia (Linea Verde VAL FERRET) fino alla Fermata Bivio Rif. Bonatti 27. Il servizio è gratuito dal 16 giugno al 30 settembre 2023.
In alternativa, è possibile proseguire in auto fino al parcheggio a pagamento.
Ci incamminiamo fino al ponte sulla Dora
Scesi dall’autobus, proseguiamo per circa 600 m su strada asfaltata, fino ad incontrare il ponte in ferro che attraversa la Dora di Ferret. Da qui parte il sentiero per il Bivacco Gervasutti.
Sentiero ripido…non spiana mai!!
Il sentiero si presenta da subito impegnativo per la pendenza che non molla mai; il che, se non altro, permette di guadagnare facilmente quota lungo la morena che conduce al primo canale attrezzato con corde fisse.
Indossati casco, imbrago e kit per ferrate, superiamo la parete attrezzata che sale per circa 50 m. L’emozione è grande, trattandosi della nostra prima salita su un tratto attrezzato così lungo (è anche la nostra prima volta con imbrago, il che rende ancora più divertente e avventurosa questa esperienza).
Riprendiamo il sentiero segnato da bolli e ometti
Terminato il primo tratto su parete attrezzata, torniamo sul sentiero, che prosegue passando su una pietraia segnata da ometti e bolli gialli.
Lungo il percorso, incontriamo quattro nevai; la neve tiene e non è necessario calzare i ramponcini (che comunque è consigliabile avere nello zaino).
Man mano che saliamo, il Bivacco Gervasutti è sempre lì, sopra le nostre teste…ma al contempo quasi irraggiungibile! Ti sembra sempre di esserti avvicinato, ma ogni volta che alzi la testa sembra sempre più lontano!
L’ultimo sforzo e ci siamo!
Raggiungiamo l’ultimo tratto di parete attrezzata, verticalissima! Siamo esattamente sotto la struttura del bivacco, ormai ben visibile e a un tiro di schioppo da noi.
Canaponi blu ci accompagnano fino alla base del cannocchiale, la forma caratteristica di questo bivacco dal design futuristico. E’ impressionante il suo essere per metà sospeso nel vuoto e, inutile dirlo, la vista sul ghiacciaio dal suo interno è semplicemente pazzesca!!
Questo particolare bivacco, di concezione moderna e avveniristica, è stato costruito nell’ottobre del 2011 in sostituzione di quello precedente.
Intitolato all’alpinista Giusto Gervasutti, sorge su una piccola piattaforma rocciosa in prossimità del ghiacciaio di Fréboudze.
La sua struttura, che ricorda la forma di un cannocchiale, è composta di quattro ambienti (ingresso, locale per il pranzo, 2 camerate con 12 posti letto) per un totale di 30 mq.
La costruzione si rifà ai modelli nautici e aeronautici, con lo scopo di ottenere una maggiore resistenza nel tempo alle condizioni dell’alta quota. Sono presenti pannelli fotovoltaici per la fornitura dell’energia elettrica.
Con immensa gioia e grande emozione, ci intratteniamo per un po’ tra foto, pranzo, e un altro compleanno festeggiato (questa volta tocca a Salvatore, mentre Patrizia aveva festeggiato il suo sulla cima di Rocca la Meja).
…E si scende!
Riprendiamo la lunga discesa lungo il percorso di salita, scongiurando il temporale che, nel frattempo, si sta avvicinando!
In circa 3 ore, siamo nuovamente al ponticello in ferro, da cui ci dirigiamo alla fermata dell’autobus per tornare a Courmayeur e riprendere l’auto.
Esperienza super emozionante, adrenalinica e piuttosto faticosa, ma ne vale assolutamente la pena! Per tutte le immagini, vi lascio come sempre le foto e il video descrittivo del percorso. Trovate anche la traccia GPS.
Grazie per aver letto fino qui e…alla prossima!!
Qui la mappa in 3D:
Per scaricare la traccia GPS, potete cliccare QUI
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