Escursione al Rifugio Jervis da Villanova Pellice (TO) con tentativo di salita al Rifugio Granero
NOTE TECNICHE |
Partenza: Villanova Pellice, Comune di Bobbio Pellice (TO) – 1.220 m s.l.m. |
Conca del Pra: 1.700/1.800 m s.l.m. |
Rifugio Willy Jervis: 1.732 m s.l.m. |
Pian Sineive (resti aereo caduto nel 1.957): 2.060 m s.l.m. |
Tempo totale di percorrenza: 6 h circa A/R |
Lunghezza totale del percorso: 18 Km totali |
Dislivello+ max: 800 m circa |
Difficoltà: E |
Escursione al Rifugio Jervis da Villanova Pellice (TO) con tentativo di salita al Rifugio Granero. Lungo il percorso, restiamo incantati dal verde dei prati e dalle fantastiche cascate del Torrente Pellice!
La partenza
Raggiunta in auto la borgata (bellissima) di Villanova Pellice, nel Comune di Bobbio Pellice (TO), parcheggiamo l’auto lungo la strada con i posteggi gratuiti e seguiamo l’indicazione per il Rifugio Jervis.
Sentiero o mulattiera?
Poco dopo la partenza, incrociamo subito il cartello che indica due percorsi alternativi: procedendo a sinistra, si intraprende il sentiero, mentre, andando a destra, è possibile seguire la mulattiera.
Decidiamo di seguire il sentiero all’andata e di lasciare la mulattiera per il ritorno. Nel primo caso, il percorso sarà più tortuoso, ma completamente immerso nella vegetazione rigogliosa. Il sentiero si snoda lungo il torrente Pellice, in questo momento ricchissimo d’acqua e puntellato di salti e giochi d’acqua meravigliosi!
Raggiungiamo la Conca del Prà
In circa un paio d’ore, aggirando alcuni punti in cui la portata dell’acqua ci costringe a passare fuori dal sentiero, raggiungiamo la Conca del Prà, dove sorge il Rifugio Jervis, a quota 1.732 m.
Restiamo incantati dal verde dei prati e dalla quantità di fiori coloratissimi! Dopo tanta siccità, nelle ultime settimane la pioggia è scesa copiosa e ha fatto un enorme regalo alla Natura, che ha ricambiato con tutto il suo splendore!
Procediamo verso il Rifugio Granero
Lasciatoci alle spalle il Rifugio Jervis, percorriamo tutta la Conca del Pra con l’intenzione di arrivare al Rifugio Granero a un paio d’ore di distanza.
Anche qui, ci troviamo di fronte a due opzioni: la “via dei larici“, a sinistra, o la “via delle pietre“, che sale alla nostra destra. Scegliamo la prima via, preoccupati del fatto che la via delle pietre attraversi punti non facili da superare a causa dell’abbondante presenza di acqua.
Il percorso è facile, ma sale piuttosto ripido e deciso fino al Pian Sineive, il pianoro, a quota 2.060 m, dove sorgono i resti di un aereo militare americano caduto nel 1.957. Da qui, comincia a farsi presente la neve e, con lei, la nostra preoccupazione rispetto alla possibilità di raggiungere il Rifugio Granero.
Abbandoniamo la missione…
Tentiamo di proseguire, nella speranza che la neve non sia troppo alta o che almeno regga il nostro peso. Dobbiamo prendere atto, però, che la situazione si fa piuttosto difficile (troppa neve, troppo alta e troppo molle) e non sarebbe sicuro proseguire oltre, malgrado manchino solo circa 200 m di dislivello al rifugio.
Decidiamo, quindi, di fermarci qui. Ci riprendiamo dalla fatica fermandoci a mangiare e non ci facciamo mancare una bella dronata, salendo, almeno con il drone, al Rifugio Granero. Questo ci permette di confermare le nostre impressioni: tantissima neve e ancora molto alta!
Si fa ritorno percorrendo la mulattiera
Dopo aver mangiato, riprendiamo la via del ritorno, seguendo la via dei larici fino al Rifugio Jervis, da cui poi prenderemo la mulattiera tralasciata all’andata.
Anche in questo caso, restiamo affascinati dal paesaggio suggestivo e dai bellissimi giochi d’acqua del torrente Pellice!
Giungiamo alla bellissima Cascata del Pis, che ha una gettata pazzesca!! Una immancabile dronata anche qui e si torna al parcheggio, estasiati da questa giornata malgrado l’obiettivo “Rifugio Granero” non raggiunto.
Non perdetevi qui sotto le immagini e, soprattutto, il video di questa escursione per una vera immersione nei suoni e nei colori della Natura!
Qui sotto la mappa in 3D del percorso:
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