Vista spettacolare sul Rocciamelone dal Monte Palon in Valle Susa
| NOTE TECNICHE |
| Partenza: Alpe Costa Rossa – Mompantero (TO) – 1.925 m s.l.m. |
| Alpe Arcella: 2.008 m s.l.m. |
| Rifugio Capanna Sociale Aurelio Ravetto: 2.545 m s.l.m. |
| Colle Croce di Ferro: 2.546 m s.l.m. |
| Monte Palon: 2.965 m s.l.m. |
| Tempo di percorrenza: 6,5 h circa A/R |
| Lunghezza del percorso (A/R): 13 Km circa |
| Dislivello+ max: 1.040 m circa |
| Difficoltà: EE |
| Segnaletica: Sentiero GTA 560 – Bolli bianchi e rossi |
Finalmente un week end con meteo favorevole! Dopo alcune settimane in cui siamo stati costretti a stare in basso, è giunta l’ora di ricominciare a salire qualche cima. Ne approfittiamo per raggiungere la vetta del Monte Palon in Valle Susa, escursione rimandata qualche mese fa causa maltempo.
La partenza
Raggiungiamo l’Alpe Costa Rossa (1.925 m), sulla strada per il Rifugio La Riposa, nota base di partenza per la salita al Rocciamelone. Tira una leggera brezza, ma il cielo, malgrado una parziale velatura, è tendenzialmente sereno.
Verso l’Alpe Arcella (2.008 m) per il Colle della Croce di Ferro (2.546 m)
Percorriamo velocemente il primo tratto su facile mulattiera, fino a raggiungere l’Alpe Arcella (2.008 m). Qui incrociamo il sentiero che sale, verso destra, in direzione del Colle della Croce di Ferro (2.546 m). Attraversato un breve tratto nel bosco, percorriamo un sentiero che si fa man mano sempre più ripido, incontrando anche alcuni punti in cui il terreno è coperto da un sottile strato di ghiaccio.
Il percorso è sempre ben segnalato da bolli bianchi e rossi e da cartelli con le indicazioni per il Rifugio Capanna Sociale Aurelio Ravetto e per il Colle della Croce di Ferro. Prima di raggiungere il rifugio, alcune slavine con neve a tratti ghiacciata ci fanno ritenere opportuno calzare i ramponcini. Senza difficoltà, raggiungiamo in circa 2h e 30m il Rifugio Ravetto e, poco dopo, il Colle della Croce di Ferro.
L’ardua salita verso il Monte Palon (2.965 m s.l.m.)
Ci siamo lasciati alle spalle la parte più semplice dell’escursione, nonchè la meno faticosa; ora ci aspetta il tratto più impegnativo, sia in termini di sforzo fisico che dal punto di vista tecnico. Il Monte Palon in Valle Susa è in realtà una cima piuttosto facile, ma oggi la presenza della neve che ricopre le rocce rende alcuni passaggi piuttosto delicati. Tuttavia, prestando un po’ di attenzione, percorriamo abbastanza facilmente la cresta che congiunge il Colle all’anticima e non ci resta che affrontare l’ultimo tratto, quello più esposto, prima di trovarci al cospetto della croce che sovrasta la vetta del Monte Palon.
Cima raggiunta e panorama maestoso!
Una volta in vetta, ci attende un panorama spettacolare! Proprio di fronte a noi, svettante e imponente, il fratello maggiore e più famoso del Monte Palon: il Rocciamelone. Sotto di noi, leggermente avvolte dalla foschia, la Valle di Susa sulla sinistra e la Valle di Viù alla nostra destra.
Malgrado la giornata soleggiata, il vento non ci risparmia neanche oggi e, seppure sia meno forte e freddo delle ultime volte, non ci consente di sostare troppo a lungo. Giusto il tempo di scattare qualche foto e di volteggiare per qualche minuto con il drone, e ci precipitiamo verso valle, in cerca di un punto meno ventoso dove fermarci a mangiare.
Per la discesa, anzichè seguire l’itinerario di salita, preferiamo evitare i passaggi delicati affrontati precedentemente tagliando per gli ampi pascoli sotto di noi, fino a raggiungere nuovamente l’Alpe Arcella e poi l’Alpe Costa Rossa, dove, abbastanza stanchi, riprendiamo l’auto. L’escursione di oggi, non molto difficile dal punto di vista tecnico (salvo un paio di passaggi delicati in prossimità della vetta), è stata piuttosto lunga e ha messo alla prova più del solito le nostre gambe un po’ fuori allenamento.
Ne è comunque valsa decisamente la pena, come potete vedere dalle immagini e dal video che seguono.
Grazie, come sempre, per la lettura. Alla prossima!
Di seguito il percorso su mappa 3D
Per scaricare la traccia GPS, potete cliccare QUI
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Le escursioni sono effettuate sotto l’esclusiva responsabilità dei singoli escursionisti.
