Escursione ad anello alla Cima di Crosa da Ruà, Becetto di Sampeyre (CN), in Valle Varaita. Salita per il Colle Cervetto e discesa dalla Madonna Alpina.
| NOTE TECNICHE |
| Partenza: Borgata Ruà, Becetto di Sampeyre (CN) – 1.540 m s.l.m. |
| Colle di Cervetto: 2.251 m s.l.m. |
| Fortini di Crosa: 2.400 m s.l.m. |
| Cima di Crosa: 2.531 m s.l.m. |
| Cappella Madonna Alpina: 2.320 m s.l.m. |
| Tempo totale impiegato: 3h 40m circa (tempo in movimento) |
| Lunghezza totale del percorso: 10,5 Km A/R |
| Dislivello+: 1.043 m |
| Difficoltà: EE (Presenza di tratti innevati/ghiacciati) |
Escursione che ben si presta alle racchette da neve, anche se noi abbiamo trovato una giornata dal clima estivo/autunnale: pochissima neve! Da segnalare, invece, la presenza di ghiaccio, per cui assolutamente consigliati i ramponcini!
La partenza
Dopo aver superato Becetto (CN), proseguiamo per le Borgate Graziani e Morelli, e continuiamo lungo la strada asfaltata fino a incontrare la Borgata Ruà, dove lasciamo l’auto.
Subito troviamo le indicazioni per la Cima di Crosa e cominciamo a camminare lungo la strada sterrata che si addentra nel bosco.
Il Colle di Cervetto: una terrazza sul Monviso!
Proseguendo la nostra salita, incontriamo un bivio: proseguendo a sinistra, si sale alla Madonna Alpina, mentre sulla destra si prende il sentiero per il Colle di Cervetto. Decidiamo di salire per il Colle, raggiungere la Cima di Crosa e fare ritorno passando dalla Madonna Alpina, in modo da fare un piccolo anello.
La salita al Colle non presenta difficoltà, salvo essere in alcuni tratti un po’ ripida. Quando arriviamo alla meta, restiamo sbalorditi dalla vista pazzesca sul Monviso: sembra di poterlo toccare allungando un braccio, tanto è vicino e imponente!
Dal Colle, vista la cospicua presenza di ghiaccio, decidiamo di calzare i ramponcini prima di attaccare la salita alla Cima di Crosa.
Puntiamo alla vetta
Dal Colle di Cervetto, cominciamo a risalire la dorsale che conduce ai Fortini di Crosa, resti di un accampamento militare francese costruito durante la Guerra di Successione Austriaca nel 1744.
Volgendo lo sguardo verso la nostra meta, ci lasciamo alle spalle la Testa di Garitta Nuova, fatta circa un paio di anni fa.
Continuiamo la nostra salita su cresta, calpestando quello che rimane della neve caduta nelle ultime settimane e, dai Fortini di Crosa, scendiamo un po’ di quota per poi risalire verso la Cima di Crosa. Giunti ad un grosso roccione alla base della vetta, lo aggiriamo sulla destra e proseguiamo lungo la ripida salita, fino a toccare la vetta della Cima di Crosa…oppure no??
Quale sarà la vera Cima di Crosa?
Malgrado in vetta troviamo la raffigurazione di una Madonnina e la croce con tanto di targa, in alcune descrizioni viene riportato che quella non sia la vera Cima di Crosa, ma l’anticima. A quanto pare, la vetta ufficiale è quella che si raggiunge proseguendo oltre lungo la cresta, dove è apposta solo una piccola e spartana croce in legno.
Noi ci siamo spinti fino a lì, ma pensando, in realtà, di raggiungere la cima del Monte Rocceniè. Ora, quale delle due sia la vera Cima di Crosa, quello che conta è il panorama pazzesco che si ammira da lassù: una vista meravigliosa sulla pianura, sul Gruppo del Monviso e del Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso e, sullo sfondo, le Alpi Marittime!
Scendiamo passando dalla Madonna Alpina
Dopo esserci goduti una piacevole sosta al sole e aver pranzato, dobbiamo, a malincuore, riprendere la via del ritorno. Come deciso, invece di percorrere a ritroso la via di salita, scegliamo di scendere passando dalla Cappella della Madonna Alpina, lungo il sentiero che taglia il pendio della montagna.
Anche in questo caso, vista la consistente presenza di ghiaccio, ci tornano utili i ramponcini.
Ricongiuntici al bivio, proseguiamo la discesa fino all’auto.
Come sempre, di seguito trovate le immagini e il video dell’escursione e la traccia GPS da scaricare gratuitamente. Grazie per la lettura e…alla prossima escursione!
Per scaricare la traccia GPS, potete cliccare QUI
Qui la mappa 3D del Percorso:
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