Foliage meraviglioso alla Conca dei 13 Laghi di Prali da Ghigo (TO)
| NOTE TECNICHE |
| Partenza: Giordano di Prali (TO) – 1.497 m s.l.m. |
| Altopiano dei 13 Laghi: 2.300-2.550 m s.l.m. |
| Tempo di percorrenza: 6 h circa A/R |
| Lunghezza del percorso (A/R): 14 Km circa |
| Dislivello+ max: 1.350 m circa |
| Difficoltà: E |
| Segnaletica: Sentiero n. 204 – Bolli bianchi e rossi e Cartelli |
Esploriamo la Conca dei 13 Laghi di Prali in una bellissima giornata autunnale dai colori spettacolari!
La partenza
Lasciata l’auto a Giordano, borgata nel Comune di Prali (TO), seguiamo le indicazioni per la Conca dei 13 Laghi (Segnavia n.204).
La pausa delle vacanze si fa sentire…
Il percorso che conduce alla Conca dei 13 Laghi è l’alternativa alla seggiovia, che (nei periodi di apertura) permette di risparmiarsi quasi 1.000 m di dislivello, consentendo a chiunque l’avvicinamento a questo splendido altopiano.
Ma noi, oggi, siamo qui per riprendere ad usare le gambe dopo quasi tre settimane di sosta quindi, seggiovia aperta o chiusa, è nostra ferma intenzione salire a piedi!
L’impresa si rivela più faticosa del previsto, vuoi per l’allenamento in parte perso, vuoi per gli zaini, che oggi sono pesantissimi perchè abbiamo ben pensato di portarci su fornelletto e padellini vari per cucinarci due bei paninozzi con hamburger, magari dentro al bivacco che sorge sull’altopiano, in modo da ripararci dal vento che sta iniziando a soffiare.
Raggiungiamo l’altopiano dei 13 laghi…
Giunti alla Conca dei 13 laghi, ci troviamo subito davanti Lago La Draja. Lo troviamo molto diverso da quando ci eravamo stati nel maggio 2022, quando la neve lo copriva quasi interamente.
Oggi possiamo ammirarlo in tutto il suo splendore, con le sue acque limpide che spiccano sullo sfondo dei colori autunnali.
Poco sopra il lago, sorge il bivacco di recente costruzione. Siamo immediatamente rincuorati al pensiero di utilizzarlo come riparo per il pranzo, dal momento che siamo molto sudati e ha iniziato a tirare vento.
Purtroppo, però, ci accorgiamo che è chiuso; la porta sbarrata da lamiere. Dobbiamo quindi rassegnarci all’idea che, molto probabilmente, ci toccherà litigare con il vento per mangiare.
E’ presto, però, per pensare al momento del pranzo. Proseguiamo, quindi, la nostra escursione costeggiando i vicini Laghi Verdi (Grande e Piccolo) e il Lago Lungo.
Lungo il percorso, sorgono i resti dei Ricoveri Perrucchetti: costruzioni militari realizzate fra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 la maggior parte dei quali si trova ormai in quasi totale decadimento.
Per alleggerire un po’ gli zaini, decidiamo di lasciare i fornellini e le cibarie nei pressi del più grande di essi, il Ricovero n.7 e di proseguire la nostra camminata in direzione della Punta Cornour (2.869 m).
Le prime tracce di ghiaccio lungo il sentiero…
Proseguendo lungo il sentiero, dove cominciano a farsi sempre più presenti tracce di neve fresca, cominciamo a dubitare della riuscita della nostra impresa. Molti tratti sono ghiacciati a causa del vento freddo che soffia dalla mattina presto e l’ultimo tratto prima di raggiungere la vetta è esposto e in ombra.
Proviamo a proseguire, continuando a godere di una vista splendida sull’altopiano e scorgendo, ora, anche il Lago Gemelli oltre a quelli precedentemente visti.
Splendida vista dal Passo della Rametta (2.661 m)
Superato il bivio che conduce, verso sinistra, al Passo Roux e alla Punta Cialancia, teniamo il sentiero in direzione della Punta Cornour.
Raggiunto il Passo della Rametta, ci lasciamo alla spalle la Val Germanasca e lo scenario si apre da sulla Val Pellice, offrendo uno spettacolo unico!
Il ghiaccio ci costringe a rinunciare
Proseguendo di pochi passi, a meno di 200 metri di dislivello dalla cima, ci vediamo costretti a valutare l’opzione di non continuare la salita. Il percorso che ci separa dalla vetta, per lo più su rocce instabili e in alcuni punti esposto, è ricoperto da uno strato di ghiaccio che non promette nulla di buono.
Non ci sentiamo di rischiare e scegliamo, quindi, di tornare sui nostri passi, seppure a malincuore.
Saliamo al Lago dei Cannoni (Lago Rametta)
Consolati solo dall’idea che sta per arrivare il momento del pranzo, torniamo verso il punto in cui abbiamo lasciato i viveri. Decidiamo, però, di fare prima una breve deviazione verso il Lago dei Cannoni: il vento soffia forte e preferiamo raggiungere il lago con lo stomaco ancora vuoto, piuttosto che rischiare una congestione dopo pranzo!
L’ultima volta che eravamo stati in questa zona, la neve era molto alta e a mala pena si scorgeva uno dei cannoni collocati sulle sponde del lago (da qui il suo nome). Oggi, invece, sia il suo bacino che i cannoni si possono ammirare nella loro interezza. Davvero suggestivo!
E finalmente si mangia!
Lasciato dietro di noi il Lago Rametta con i suoi cannoni, ci dirigiamo, piuttosto affamati, verso il ricovero presso il quale abbiamo lasciato le cibarie.
Non è ancora il momento di mangiare, però: lo spettacolo è troppo bello per rinunciare a un volo con il drone prima di iniziare a banchettare!
Il vento è fortissimo e ci rende piuttosto difficile cucinare i nostri panini con hamburger, pomodoro e mozzarella. Ma la fame è troppa e il paesaggio che ci circonda superbo, quindi non ci arrendiamo e, non senza qualche parolaccia, riusciamo a preparare e divorare il nostro pranzo, accompagnato, per finire, da un tè caldissimo!
E’ tempo di rientrare…
Non fosse per il vento gelido, sarebbe bello restare ancora un po’ ad ammirare i colori di questo stupendo paesaggio, illuminato da una splendida luce dorata.
Ma, ahimè, fa troppo freddo e ci tocca scappare prima di congelare.
Come sempre, di seguito le immagini, il video e la traccia GPS di questa fantastica giornata ai 13 Laghi di Prali. Grazie per la lettura e alla prossima!
Per scaricare la traccia GPS, potete cliccare QUI
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